8 novembre 2016
Vado da tempo ripetendo che non vi è alle viste alcuna possibilità effettiva e consistente ripresa, a causa di tre grossi handicaps che pesano sulla situazione italiana: l’enorme debito, superiore di gran lunga a quello degli omologhi partners europei, l’enorme evasione fiscale, a sua volta al primo posto in Europa e, soprattutto, l’alto livello di illegalità diffusa e di corruzione.
Per quest’ultima la situazione è diventata addirittura stucchevole nella sua regolare periodicità e frequenza. Non passa giorno che non emerga la notizia di una malversazione, di una ruberia di alto livello, di una vincita irregolare di un appalto, di una violazione delle regole e delle leggi, da parte di operatori di vertice dello Stato ! Non vi è iniziativa che comporti l’esecuzione di lavori o iniziative di ogni genere pubblici che, dopo qualche tempo, non faccia emergere reati di gestione da parte o di imprenditori, o direttori dei lavori, o componenti di consigli di amministrazione, tutti personaggi dal nome conosciuto. Vi sono anche magistrati, uomini e donne. Complessivamente la presenza nazionale di alto livello è assai ben rappresentata. Addirittura anche qualche Ministro e Sottosegretario hanno rinforzato le fila della illegalità. Non ne parliamo dei Parlamentari! Mi pare che a tutti i livelli si sia piano piano venuta formando la convinzione che tutto è possibile e fattibile in barba alle leggi ed alle regole, anche quelle etiche e morali. Mi pare che una sorta di arroganza, diffusa si sia impossessata della nostra gente e la induca a pensare che ciascuno possa fare il massimo del proprio comodo e cercare in ogni modo di acquisire vantaggi, specie di tipo economico arraffando il più possibile. Ho detto arroganza, perché, nel momento di una eventuale emersione di truffa o reato, i protagonisti ostentano sicurezza e tranquillità, come se nulla fosse accaduto, spesso spalleggiati da avvocati del cui atteggiamento preferisco non parlare.
Vi è poi da considerare, come aggravante, che la continua emersione di questi reati, non è che la punta del vastissimo iceberg della illegalità, della corruzione, delle malversazioni e delle ruberie. Un fiume di denaro che, se invece correttamente impiegato, garantirebbe la soluzione di tanti problemi del nostro Stato.
Cosi non si può continuare. Le speranze nate dopo tangentopoli sono miseramente naufragate e, per certi versi, quale quello del non rispetto delle regole e delle leggi, addirittura peggiorate. Dobbiamo recuperare quel senso dello stato, quel rispetto delle leggi, quella “voglia di operare nelle legalità” che ci portò, in una Italia, ben più di oggi, malridotta dal terribile passaggio della guerra, purtroppo perduta, sull’intero suo territorio, alla realizzazione del “miracolo italiano”, figlio di un popolo solido moralmente ed eticamente.
Nonostante la gravità della attuale situazione, nonostante il dilagare della illegalità e della disonestà, io conservo la speranza di un futuro riscatto. I possibili artefici della “ripresa”, siamo noi, non il Governo! Dobbiamo tutti ritornare come eravamo. In fondo erano Italiani, anche gli artefici della rinascita nazionale dopo il conflitto mondiale. Senza un tale recupero, è inutile illudersi, resteremo sempre più indietro e faremo la fine di coloro che ritenendosi “furbi”, finiscono per vivere permanentemente di stenti.
On. Gen. Luigi Ramponi