Roma, 12 marzo 2013

Il 24 gennaio 2013 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato un DPCM che definisce la linea politica, concettuale ed organizzativa del sistema nazionale di sicurezza e contrasto nei confronti della minaccia cibernetica.

L’emanazione del DPCM e il suo contenuto, costituiscono la risposta da parte della Presidenza del Consiglio, alla mozione messa a punto a seguito del convegno organizzato dal Cestudis il 29 marzo 2011 e presentata subito dopo in Senato, sottoscritta dai capogruppo di maggioranza ed opposizione.

Nell’approvare la mozione, il Senato ha impegnato il Governo all’attuazione di una serie di iniziative la cui realizzazione è, appunto, prevista nel DPCM.

Il Cestudis ha ritenuto molto importante il traguardo raggiunto.

In conseguenza, si ritiene doveroso organizzare un convegno nel quale, in prima istanza, venga analizzato il contenuto del DPCM e le diverse implicazioni da esso derivanti per i responsabili che operano presso la Presidenza del Consiglio, i Ministeri degli Interni, della Difesa, dello Sviluppo Economico e l’Agenzia per l’Italia digitale.

Sempre nel convegno, in seconda istanza, sono state esposte le considerazioni della componente privata, rappresentata da esponenti dell’Università e del mondo economico-industriale, in relazione a quanto previsto dal DPCM per il Sistema Paese, per la protezione degli apparati ed il contrasto coordinato nei confronti delle minacce portate da attacchi cibernetici.

Partecipanti: Sen. Ramponi, Prof. Gori, Dott.ssa Lamberti, Gen. Cornacchione, Amb. Massolo, Dott. Apruzzese, Amm. De Felice, Dott. Sambuco, Ing. Ragosa, Prof. Baldoni, Ing. Biraghi, Ing. De Gradi, Ing. Buschi, Dott. Bernabè, Gen. Rapetto