Roma, 20 luglio 2005

Oggi la minaccia più consistente di guerra nei confronti del mondo occidentale è rappresentata dal terrorismo di origine islamica.

L’arma più efficace contro tale minaccia pare essere l’affermazione della democrazia nei paesi arabi.

Democrazia vuol dire libertà, vuol dire accettazione della pluralità confessionale, vuol dire egual rispetto per i diritti della persona umana maschile o femminile, vuol dire evoluzione culturale, accettazione del dialogo, rispetto delle altrui opinioni, eguaglianze di fronte alle leggi, tutela dei deboli, rispetto della libertà e della indipendenza dei popoli e degli Stati, vuol dire abolizione di ogni forma di guerra come strumento di conquista, di lotta politica o di diffusione di credo religiosi.

Storicamente due Stati veramente democratici non si sono mai fatti guerra tra loro. A volte, all’interno di uno Stato democratico sono sorti movimenti terroristici sempre adducenti false motivazioni e giustificazioni socio-politiche, ma non hanno mai prevalso.

Movimenti di indipendenza nazionale hanno condotto lotte di liberazione di tipo terroristico ed hanno avuto successo, anche nei confronti di Stati democratici, i quali però non attuavano sistemi democratici nelle aree contese, ma sistemi coloniali.

In sostanza, contro la democrazia il terrorismo non ha mai avuto successo. Contro il terrorismo hanno invece perso i sistemi coloniali o dittatoriali.

Il Convegno intende esplorare la situazione attuale e le obiettive possibilità di una evoluzione in senso democratico dell’assetto politico degli stati arabi in una prospettiva che vede la democrazia quale arma vincente contro il terrorismo e, più in particolare, la democrazia quale arma vincente contro il terrorismo di matrice islamica.

Vi sono segnali confortanti  nel mondo arabo, vi è un pullulare  di iniziative che vanno in questa direzione e che vanno sostenute e incoraggiate.

Il processo deve trovare, ed ha già trovato le sue origini, le sue aspirazioni, assolutamente all’interno dello stesso mondo arabo che deve rimanere  il protagonista convinto della evoluzione verso la democrazia. Tuttavia, anche il resto del mondo e in particolare l’UE può e deve recitare un ruolo di sostegno ed una base di riferimento culturale, di grande rilievo e di grande importanza anche nel proprio interesse e nell’interesse della pace dell’area.

L’iniziativa di questo convegno si vuole collocare in tale quadro di impegno italiano ed europeo. Essa si propone quindi, da una parte, di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica italiana sulla necessità di aiutare lo sviluppo della democrazia per vincere il terrorismo e, dall’altra, si ripromette di offrire al mondo arabo una testimonianza di apprezzamento e di sostegno nel suo percorso verso il raggiungimento del traguardo della democrazia.

Partecipanti: On. Ramponi – Dott. Marzouk – Dott. Al-Tayeb – On. Bonino – Dott. Ibrahim – Dott. Akgun – Prof. Fouad Allam – On. Fini – On. Pisanu – On. Violante – On. Rutelli

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