Roma, 25 giugno 2015
Le Forze Armate, nell’ambito dell’Organizzazione difesa e sicurezza di una nazione, costituiscono lo strumento dello Stato per proteggerla dalle minacce che tendono ad incidere negativamente sulla sua sicurezza nonché per svolgere gli ulteriori compiti previsti per legge (istituzionali e concorsi) o connessi con la salvaguardia degli interessi nazionali.
Esse esistono quindi per fronteggiare tali situazioni. Debbono pertanto essere in condizione di intervenire con successo e vanno calibrate sulla forza, pericolosità e imminenza delle situazioni da affrontare. La loro struttura e tipologia devono naturalmente adeguarsi nel tempo al variare delle minacce, agli sviluppi della tecnologia applicata ai sistemi di difesa, agli impegni delle alleanze difensive eventualmente concordati.
L’adeguamento della tipologia e dell’entità delle forze avviene progressivamente e richiede tempi lunghi per poter essere realizzata, considerata sia la complessità dell’intera organizzazione sia la sofisticazione tecnologica dei sistemi e dei mezzi di difesa. Salvo qualche rara eccezione e con qualche adeguamento, la maggioranza dei sistemi d’arma oggi presenti negli arsenali bellici dei più avanzati paesi al mondo hanno dai venti ai quarant’anni di vita e sono stati concepiti dieci, venti anni prima di essere messi in campo.
E’ pertanto necessario, da una parte, controllare con la massima attenzione l’evoluzione della minaccia e i suoi possibili sviluppi nel tempo e, dall’altra, cercare di impostare la realizzazione di nuovi assetti e strumenti con il massimo possibile anticipo, proprio in funzione dell’entità e della tipologia che le minacce assumeranno nel momento in cui potranno essere attuati i cambiamenti e schierati i nuovi sistemi.
L’apparire di nuove minacce deve comportare tempestivi adeguamenti anche dello strumento difensivo, auspicabilmente partendo con il massimo possibile anticipo, in funzione delle segnalazioni e previsioni di una efficiente intelligence, cosi come l’attenuarsi o lo scomparire di vecchie minacce deve indurre, altrettanto tempestivamente, alla riduzione o all’eliminazione di vecchi sistemi di difesa non più ritenuti utili.
Il convegno rappresenta l’occasione per un confronto aperto tra i vari relatori che in precedenza hanno assunto incarichi di responsabilità di vertice nell’ambito delle Forze Armate nazionali.
Partecipanti: Gen. C.A. Ramponi, Gen. C.A. Simeone, Gen. C.A.M. Buscemi, Gen. C.A.G. Fraticelli