Londra, 15 feb. (askanews) – Il Regno Unito ha accusato oggi Mosca del cyber-attacco NotPetya del giugno 2017, lanciato inizialmente in Ucraina e in Russia per poi estendersi a livello globale, colpendo diverse migliaia di computer. “Il governo britannico ritiene che il governo russo, in particolare l’esercito russo, sia stato responsabile dell’attacco informatico NotPetya del giugno 2017”, ha detto il sottosegretario agli Esteri Tariq Ahmad in un comunicato.
Il cyber-attacco aveva colpito migliaia di computer in tutto il mondo, in particolare quelli di multinazionali e infrastrutture importanti, come i controlli nel sito dell’incidente nucleare di Chernobyl e i porti di Bombay e Amsterdam. Tra le imprese colpite figuravano il colosso petrolifero russo Rosneft, l’azienda di trasporto marittimo danese Maersk, il laboratorio farmaceutico americano Merck, l’azienda francese di materiali edili Saint-Gobain e quella pubblicitaria britannica WPP. In Ucraina, il paese più colpito, erano state prese di mira le operazioni bancarie e le autorità avevano denunciato un attacco senza precedenti.
Il Regno Unito e i suoi alleati non tollereranno attività cibernetiche dannose”, ha aggiunto il sottosegretario.
Londra ha più volte denunciato atti “ostili” da parte della Russia: in un discorso tenuto lo scorso novembre, la premier Theresa May ha puntato il dito contro “l’annessione illegale della Crimea”, ma anche contro campagne di “cyber-spionaggio” e “ingerenza nelle elezioni”. Il mese scorso è stato il capo dello Stato maggiore interforze, il generale Nick Carter, a bollare la Russia come una minaccia per il Paese, chiedendo più investimenti per le forze armate.