Roma, 4 ott. (askanews) – Gran Bretagna e Australia hanno accusato l’intelligence militare russa (GRU) di condurre attacchi informatici contro istituzioni politiche, sportive, aziende e media di tutto il mondo. “Questo tipo di comportamento dimostra il loro desiderio di operare senza rispetto del diritto internazionale o delle norme stabilite, e di agire con un senso di impunità, senza considerare le conseguenze”, ha commentato in un comunicato il ministro britannico degli Affari esteri, Jeremy Hunt. “Il nostro messaggio è chiaro”, ha aggiunto il ministro. “Insieme ai nostri alleati, riveleremo e risponderemo ai tentativi del GRU di minare la stabilità internazionale”.
Secondo il ministero degli Affari Esteri, il National Cybersecurity Centre (NCSC) del Regno Unito è stato in grado di determinare che c’è il GRU dietro diversi attacchi compiuti in tutto il mondo da gruppi di hacker. Questi attacchi informatici “fuorilegge” hanno “colpito i cittadini di molti Paesi, inclusa la Russia, e costano alle economie nazionali milioni di sterline”, ha aggiunto il ministero.
Tra gli attacchi identificati dal Centro di Cyber-security nazionale ci sarebbe quello al Partito democratico degli Stati Uniti, preludio allo scandalo delle interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane di Washington del 2016, per le quali il GRU è già stato più volte accusato dagli Usa. Secondo quanto si è appreso, l’intelligence militare russa si sarebbe anche appropriata di documenti riservati, attraverso l’intrusione illecita nel database dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) o tramite un attacco informatico all’aeroporto di Odessa, in Ucraina.
Secondo una fonte del governo britannico, il GRU è associato a diversi gruppi di hacker conosciuti come “Fancy Bear”, “Sandworm”, “Strontium”, “APT 28”, “CyberCaliphate”, “Sofacy”, “BlackEnergy Actors”, sigle diverse che a volte designano una singola entità. “Dato l’alto livello di fiducia in (questa) valutazione e del contesto, il governo britannico ritiene che il governo russo – il Cremlino – sia responsabile”, ha aggiunto la fonte.
Accuse che sono state fatte proprie anche dall’Australia, che ha denunciato gli attacchi cibernetici russi come inaccettabili. “L’esercito russo e il suo ramo d’intelligence, il GRU, è responsabile di questa ciber-attività malevola”, ha fatto sapere oggi il governo australiano. Canberra in particolare ha detto di essere giunta a questa conclusione seguendo le indicazioni delle agenzie di intelligence australiane e dopo consultazioni con i suoi alleati.
Il primo ministro Scott Morrison e il ministro degli Esteri Marise Payne hanno indicato che l’impatto sull’Australia di questi attacchi non è significativo, ma hanno accusato Mosca di avere ha “mostrato totale disprezzo per gli accordi negoziati”. “Lo spazio cyber non è ‘il selvaggio West’. La comunità internazionale, inclusa la Russia, ha concordato che la legge internazionale e le norme statali responsabili si applicano anche allo spazio cyber”, ha ricordato la leadership di Canberra.
Per Malcolm Chalmers del Royal United Services Institute (RUSI), le attività del GRU “vanno ben oltre lo spionaggio tradizionale in tempo di pace”. “Lanciando operazioni dirompenti che minacciano la vita delle società prese di mira, stanno percorrendo la linea di demarcazione tra guerra e pace”, ha affermato il vicedirettore del think tank britannico.
(con fonte afp)