Non ci sono solo le insistite e pubbliche minacce jihadiste diffuse dalla Rete ad allarmare chi si occupa del dossier libico. WikiLao è in grado di riferire l’esistenza di un warning specifico su Paolo Serra, il consigliere militare dell’inviato dell’ONU, Martin Kobler.

Il nome del generale italiano sarebbe nella lista dei possibili obiettivi stilata in una serie di incontri ai quali hanno partecipato personaggi contrari agli accordi del mese scorso a Shikrat.

Il braccio operativo del piano di attacco – secondo quanto riportato – sarebbe formato da elementi di diversa provenienza, anche geografica. Ve ne sarebbero alcuni arrivati in Libia dall’estremo oriente asiatico.

A tramare contro le intese marocchine sono indicati, fra gli altri, il solito Nouri Abu Sahmain e il falco radicale misuratino Salah al-Badi, che avrebbe messo a disposizione la sua milizia per “contrastare attivamente” il governo di unità nazionale e tutti coloro che lo appoggiano. Negli incontri sarebbe stato anche deciso di installare il quartier generale delle operazioni di questa variegata alleanza anti-intesa in uno dei penitenziari di Tripoli.

La capitale libica – nei piani della comunità internazionale – dovrebbe essere protetta da un contingente a guida italiana di migliaia di uomini, concentrati prevalentemente nel centro della città. In una cintura più esterna dovrebbero essere gli stessi libici a garantire la sicurezza e a co-gestire il processo di ammassamento delle armi pesanti che teoricamente dovrebbero essere consegnate dalle diverse milizie.

25 Gennaio 2016

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