Sul web si travestono da agenzie alla Love Boat promettendo ai ‘clienti’ un viaggio confortevole lontano da guerre e miserie, poi, dopo aver fatto passare loro le pene dell’inferno, consigliano ai migranti di bruciarsi i polpastrelli per non essere identificati in Italia o in Grecia e proseguire verso la Terra promessa, il nord Europa.

Sono ingegnosi i trafficanti di esseri umani. E sanno sfruttare ogni opportunità del business del rifugiato. Anche diffondendo a loro vantaggio informazioni vere o disseminandone di false.

Si prenda l’impennata del flusso di kosovari verso l’UE, che, per fermarsi ai dati consolidati, quelli dello scorso anno, è salito al confine serbo-ungherese dai 6mla 159 migranti del 2013 ai 21mila 900 del 2014. Il trend, viene spiegato, è da mettere in relazione alle voci sulla rimozione del Kosovo dalla lista dei posti considerati sicuri dai francesi. I rumors hanno alimentato la convinzione che questo potesse spianare la strada alla concessione dell’asilo ai kosovari da parte delle autorità di Parigi.

In ogni caso, rilevano fonti qualificate parlando con WikiLao, si va confermando “lo spessore criminale delle diverse organizzazioni dedite al traffico di vite umane”. “Conoscono leggi e regolamenti europei”, “sanno quali numeri di telefono far comporre per lanciare gli SOS in mare”, “si tengono sempre informate sul mood dei governanti e delle rispettive opinioni pubbliche al fine di adattare i flussi ad esso”. Addirittura – secondo chi lavora sul dossier-immigrazione – “tentano di condizionare i processi decisionali dei Paesi dell’UE”.

Diverse fonti avanzano l’ipotesi, “corroborata dalle evidenze investigative”, che i trafficanti abbiano “scientemente provocato alcune delle stragi verificatesi nel Mediterraneo, mettendo in acqua barconi fragilissimi e stracarichi di persone in condizioni meteomarine proibitive”.

Nel caso del naufragio di Lampedusa in cui nell’ottobre 2013 persero la vita trecentosessantasei migranti, “molto probabilmente i boss degli scafisti sapevano di mandare a morte quasi tutte quelle persone”, ma, in una macabra partita a scacchi a distanza, “avevano anche previsto che l’ecatombe avrebbe suscitato uno choc tale da indirizzare le mosse successive del governo italiano”, si afferma.

A pochi giorni dalla strage di Lampedusa, in effetti, l’esecutivo di Roma varò l’operazione Mare Nostrum, con la quale, nella lettura delle fonti di WikiLao, “si sono salvate migliaia di persone, è vero, ma tutte messe in mare dal ‘nemico’ sapendo che qualcuno – nel caso specifico l’apparato di soccorso italiano – le avrebbe salvate”. Con ciò, come rovescio della medaglia, incrementando il flusso di migranti nel Canale di Sicilia.

Col passare dei mesi si è preso coscienza che Mare Nostrum – come asserito da diversi alti dirigenti delle istituzioni italiane interpellati da WikiLao – ha messo in sicurezza non solo i migranti, ma, involontariamente, anche il business dei loro aguzzini.

(Foto: REUTERS)

25 Ottobre 2015

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