Pubblichiamo l’autorevole intervento del Prof. Umberto Gori sulle strategie d’attacco e di difesa cyber e sulla necessità di rivisitare lo strumento militare per far fronte alle minacce sempre più sofisticate e numerose di tipo cibernetico. L’intervento, presentato in occasione della Cyber Crime Conference 2018, mira ad analizzare vantaggi e svantaggi della tradizionale cultura militare occidentale, che si rifà a Clausewitz, e quella orientale originata dall’antichissimo insegnamento di Sun Tzu, per estendere valutazioni di opportunità e di criticità sul nuovo dominio cibernetico.
In linea con quanto emerso nel lungo lavoro di collaborazione con il Generale Ramponi, il professore evidenzia la necessità di aggiungere, ai sistemi d’arma tradizionali, strumenti più adatti a contrastare gli attacchi di nuovo tipo, dando vita e rafforzando sempre più corpi militari dedicati al contrasto cibernetico, sia con ulteriori capacità d’intelligence e sia incrementando le capacità di difesa anti missile, il numero dei droni d’attacco e da ricognizione e la quantità di forze speciali interforze con relativo supporto di elicotteri.
Si riporta integralmente la conclusione e lo speech, resi disponibili dall’autore.
Questo è ciò che pensava una personalità con la quale ho avuto il privilegio di lavorare per anni, il Gen. di CdA Luigi Ramponi, già Comandante Generale della GdiF e Direttore del SISMI, scomparso il 5 maggio scorso. Questa è stata la Sua accorata raccomandazione al Governo e al Parlamento fino agli ultimi giorni di vita e io ritengo un mio preciso dovere trasmetterla a tutti Voi.
— Umberto Gori
Professore emerito, Università degli Studi di Firenze