Sen. Luigi RAMPONI
La frase “atmosfera da caserma” il cui uso sembra diventato ricorrente in ambiente politici mi induce a formulare alcune considerazioni sull’uso di quei modi dire che, facendo riferimento alla “caserma”, intendono indicare un ambiente retrogrado, nel quale non vi è spazio al confronto delle idee, assolutamente non democratico e via dicendo. Oggi appaiono fuor di luogo e offensivi. Fuor di luogo perché l’atmosfera che si respira nelle nostre caserme è assai diversa in termini di apertura al dialogo e soprattutto al rispetto della persona. Offensiva perché, come prima dicevo, viene usata con toni sprezzanti e irriguardosi. La caserma è il luogo di lavoro, di preparazione, di formazione di quegli uomini e di quelle donne che accettano il più gravoso degli impegni per proteggere il resto dei cittadini contro ogni tipo di minaccia, sopportando duri sacrifici, a volte rischiando anche la vita per garantire la pace, il rispetto della legge, consentendo alla società una vita sicura e priva di rischi.
La caserma è il luogo dove si insegna a obbedire alle leggi, dove non vige la regola purtroppo assai diffusa in altri ambienti: del “fatta la legge trovato l’inganno”. È il luogo dove si chiede il coraggio e lo spirito di sacrificio per la società e per la Patria. Nelle caserme si sono formati e sono partiti e partono quegli uomini e quelle donne che hanno saputo e sanno oggi tener alto il prestigio dell’Italia e che l’Italia ammira, gratifica e premia. Dalle caserme escono quei Soldati o quegli Agenti che ogni giorno in patria o all’estero sono impegnati nella lotta contro la delinquenza, contro il terrorismo, contro le calamità. Se, paradossalmente, l”atmosfera da caserma” fosse quella intesa da chi usa l’espressione in termini critici, dalla caserma uscirebbero fior di delinquenti, non persone alle quali la società manifesta sempre fiducia e rispetto, come appare ogni volta che viene fatto un sondaggio d’opinione. Oggi di certo non esiste più nelle caserme quell’atmosfera deteriore che, probabilmente legittimò in epoche passate l’infelice espressione.
Non parlo di un ambiente idilliaco. Parlo di un ambiente serio ed operoso. Lo sforzo continuo è quello di garantire le migliori condizioni possibili al personale, il miglior uso delle risorse dello Stato, tanto che quando viene scoperto e condannato un atto in violazione della legge da parte degli operatori della difesa o della sicurezza,la cosa fa molto scalpore in seno alla pubblica opinione. Dall’esperienza che mi deriva dalla mia ormai lunga vita e dalla frequenza di tanti ambienti diversi in Italia ed all’estero, debbo dire, con assoluta onestà intellettuale che oggi in Italia, uno degli ambienti migliori in termini etici e deontologici è proprio quell’atmosfera che si respira in “caserma. Peccato che sia cosi raro trovarla in altri ambienti.