30 maggio 2014
Un anno fa, su Il Borghese, con il titolo “Gente di Destra svegliati”, dopo aver preso atto della nefasta polverizzazione della “Destra” che aveva concluso vergognosamente la parabola distruttiva di quella bella entità politica che avevamo realizzato in Alleanza Nazionale, esortavo i vertici delle diverse schegge ad avviare un processo di ricostruzione di una creatura politica di destra. L’appello è caduto nel vuoto, come sono caduti nel vuoto altre iniziative che ho condotto attraverso alcuni incontri ed interventi televisivi. Nel frattempo, lo stesso Berlusconi ha ritenuta conclusa l’esperienza del Popolo delle Libertà e non ha esitato a ricostituire Forza Italia, nel tentativo di ritrovare gli entusiasmi che ne accompagnarono la nascita. Anche noi fondatori di A.N. vivemmo un periodo di grande passione ed entusiasmo, all’atto della sua nascita e probabilmente lo rivivremmo se finalmente tutti assieme si cercasse di ricostruire e recuperare il tempo perduto. Sono stato a Fiuggi, al congresso di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Mi accompagnava la curiosità di conoscere l’atmosfera nella quale si sarebbe svolta la riunione. Durante il viaggio covavo nel cuore una segreta speranza, quella di poter registrare una cospicua presenza ed un ritrovato entusiasmo da parte di una numerosa rappresentanza dei tanti che sono stati traditi dalla scomparsa di Alleanza Nazionale. Raggiunta la sala riunioni, ho avuto la conferma di una amplissima partecipazione e della presenza di una atmosfera che permeava di soddisfazione tutto l’ambiente. Mi ha ricordato l’atmosfera che accompagnò la nascita di AN ai primi del ’94, all’Hotel Ergife a Roma, perché è lì che è nata Alleanza Nazionale, con i suoi fondamenti politici e con il suo simbolo. In altra occasione ho assistito alle riunioni di parecchie centinaia di persone organizzate da Domenico Gramazio ed ho riscontrato analogo entusiasmo, spirito di partecipazione e chiara atmosfera di destra. Lo stesso mi è capitato nel Veneto incontrando gruppi di ex aennini. Di recente, durante la vigilia delle elezioni Europee, in varie occasioni di incontro per sostenere amici candidati ho recepito il rammarico di tante persone di destra che come prima, come sempre, credono ai nostri fondamentali principi, continuano a condividere le linee politiche di una destra moderna, attuale, quelle che sono state alla base della creazione di A.N., e che si chiedono quali sono le differenze politiche che possono giustificare la divisione tra coloro che poco tempo fa erano assieme partecipi di in un progetto unitario e che ora si dividono politicamente in diverse piccole entità, politicamente insignificanti, o hanno trascinato i loro sostenitori in Forza Italia, o nel N.C.D. che non sono case della destra. I risultati delle recenti elezioni europee sono stati la tragica conferma della sparizione della Destra in Italia, con i penosi risultati ottenuti dalle schegge. Osservo: l’unica voce italiana di destra presente nel Parlamento Europeo è Alessandra Mussolini. Se avessimo avuto la saggezza, l’onestà e la maturità per riunirci, se avessimo saputo ricostituire un centro di coagulazione politica e di attrazione per gli elettori di destra, ora di voci ce ne sarebbero più di una, come ci furono all’epoca di Alleanza Nazionale, con una presenza significativa e spesso brillante ed incisiva. I partiti possono anche passare, evolversi o addirittura sparire, come è accaduto purtroppo nel caso nostro, ma le idee, il modo di pensare e i sogni delle persone rimangono. Rispettiamoli e piantiamola di ascoltare istinti egoistici, meschini che ci hanno divisi. Ridiamo vita ad un luogo dei punti nel quale individuare le convergenze, il comune sentire e facciamone la base per una rinnovata e ritrovata Alleanza Nazionale. Proviamoci! Che cosa impedisce che le varie entità oggi separate provino a cercare un dialogo costruttivo di riavvicinamento e di ricostruzione di una entità politica unitaria. Gli ex sostenitori di A.N. che in numero assai significativo vagano incerti e amareggiati alla ricerca di un sicuro riferimento politico, non chiedono e pretendono altro. Se i maturi esponenti che oggi sono alla guida delle diverse fazioni non riescono a realizzare la riconciliazione, se si accorgono di essere di contrasto e di impedimento, facciano un passo indietro, dimostrino di saper anteporre il successo dell’idea politica, a quello della loro presenza al vertice. Si collochino, pur sempre nel partito, in una posizione di sostegno e contribuiscano al lancio di un nuovo leader, libero da ogni condizionamento per precedenti compromissioni o contrasti. Si trova, certamente prima o dopo si trova. Vi sono parecchi giovani di valore nelle nostre fila. Nel contempo gli ex “capi” possono svolgere una funzione di indirizzo e di controllo in seno al partito, utile e preziosa e inoltre faranno parte di una compagine che può dire la sua in ambito politico italiano. Oggi contano poco o nulla. Dalle pagine di questo giornale lancio questo appello. Dal momento che le linee politiche poste alla base dei diversi gruppi ex AN sono fondamentalmente uguali non deve essere difficile realizzare una nuova e forte alleanza.
Gen. Luigi Ramponi