4 gennaio 2016

 

Al momento dell’annuncio del Giubileo della Misericordia, si diffuse tra i cristiani cattolici e non solo fra di loro, un senso di gioiosa sorpresa. Dal momento che l’avvenimento era programmato al di fuori degli schemi temporali classici, la sorpresa era legittima, così come lo era la gioia per la sua sacra importanza.

In contemporanea con l’aspetto religioso, l’avvenimento, come accaduto per i precedenti Giubilei, ha sollevato per la sua realizzazione, tutta una serie di esigenze che hanno interessato il mondo della Chiesa, ma anche e non in minor misura, gli enti responsabili dello svolgimento che chiamerei “logistico” dello stesso Giubileo.

Il prevedibile afflusso di un cospicuo numero di credenti e l’eco mondiale suscitato dall’avvenimento, sottoponevano ad un impegno molto pesante i responsabili dell’organizzazione della vita cittadina, dell’efficienza delle comunicazioni, delle strutture di accoglienza ed ospitalità, delle garanzie di sicurezza e dello stesso aspetto complessivo della città, in termini di immagine e presentabilità agli occhi del mondo.

Per quanto ha tratto con tutta l’organizzazione di carattere religioso, ancora una volta Il Vaticano ha saputo procedere in modo esemplare, dando vita sin dall’inizio a cerimonie spettacolari, perfette nel loro ordinatissimo svolgimento, permeate di una atmosfera nella quale trionfano e sono toccabili, l’amore per il prossimo, la bontà, la solidarietà, elementi tutti, che come vuole il Papa, stanno alla base di un Giubileo della Misericordia.

Nell’altro canto, quello politico/amministrativo, quello “temporale”, l’atmosfera è stata assai diversa. Sono scoppiate subito polemiche relative alle pessime condizioni della città, sugli urgenti lavori da effettuare e le correlate esigenze di finanziamento, sulla figura pessima che, come al solito, avremmo fatto agli occhi del mondo ecc. ecc…

Come se ciò non bastasse, ad aggravare la situazione si sono aggiunti: la scoperta di colossali imbrogli e ruberie nell’ambito dell’amministrazione capitolina  in occasione di precedenti gare d’appalto e assegnazione di lavori; la penosa diatriba tra il Sindaco Marino e la sua Giunta di Sinistra e, infine la grave minaccia di attentati terroristici a seguito dei sanguinosi attacchi di Parigi.

Le preoccupazioni relative al rischio di fare una pessima figura erano molte, per quanto riguarda i lavori il ritardo è stato grande e per gli interventi più importanti la conclusione supererà quella del Giubileo.  Per la sicurezza il sistema ha messo a punto da Interni e Difesa, ha goduto sin ora della protezione del Signore. Speriamo che duri.

In sostanza, nonostante i gravi contrattempi, il Giubileo della Misericordia si è avviato. Alla grande per gli aspetti religiosi e spirituali, in maniera assai inferiore alle aspettative, per quanto riguarda l’afflusso dei pellegrini.

Qui sta l’aspetto del tutto singolare e particolare di questo Giubileo.

Al di là delle connotazioni puramente religiose, i Giubilei hanno sempre comportato conseguenze positive di carattere economico per tutta l’organizzazione di accoglienza, della prevista massa di pellegrini.

Questa volta, sia in occasione della cerimonia di inizio e dell’apertura della Porta Santa, sia per le festività natalizie, tale super afflusso non c’è stato, anzi, l’affluenza è stata addirittura inferiore al normale.

Una ragione parziale può essere la paura di attentati, ma il vero motivo sta nella rivoluzionaria decisione di Papa Francesco, di aprire porte sacre in tutte le parti del mondo cattolico.

E’ venuta così a mancare la concezione Vaticano –centrica, Roma –centrica, della Porta Santa di San Pietro e delle Basiliche romane.

In tal modo i credenti possono ottenere la Indulgenza plenaria che era la ragione vera della venuta a Roma, a casa loro, evitando spese e disagi.

Tutti coloro che si aspettavano grandi ritorni di tipo economico sono rimasti delusi.

Da oggi in poi, l’aspetto dei Giubilei cambia completamente. Si tratta di un passaggio storico: il Giubileo avrà una grande valenza spirituale che ne renderà più bella e più valida la ricorrenza come ha voluto Papa Francesco.

Nonostante che la decisione di aprire una infinità di Porte Sante in tutto il mondo cattolico, fosse chiaramente indicata nella bolla di indizione del Giubileo, essa è stata ignorata da tutti coloro che nel Giubileo vedevano la prospettiva di guadagni economici e di grossi problemi logistici e di sicurezza, derivati dall’erroneamente previsto flusso di masse enormi di pellegrini.

Hanno continuato a fare previsioni sbagliate, iniziative sbagliate, restando alla fine, specie coloro che speravano nell’affare economico, con un pugno di mosche.

La grande valenza, l’aspetto di autentica novità del Giubileo della Misericordia sta nel suo carattere di assoluta spiritualità, libera da ogni intenzione economica.

Grazie al volere di Papa Francesco, in prosecuzione dell’onda di rinnovamento iniziata da Giovanni XXIII e proseguita da Giovani Paolo II, questo Giubileo passerà alla storia e costituirà una autentica svolta e innovazione del concetto posto alla base dei futuri Giubilei.

Sen. Luigi Ramponi

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