20 giugno 2016

In occasione di un recente incontro, al Presidente Russo Putin che si rammaricava per certi atteggiamenti e decisioni da parte occidentale che, a suo dire, avrebbero potuto addirittura ricreare una situazione di Guerra Fredda, il Presidente Renzi ha risposto che “la Guerra Fredda è, oggi, fuori dalla storia”. Il Presidente italiano ha perfettamente ragione. Pensare di poter ritornare a quella situazione conflittuale è assolutamente da escludere. Per fortuna non esistono più, in ambito internazionale e nei rapporti tra Est ed Ovest, quelle situazioni di attrito e contrasto che caratterizzarono il periodo della “Guerra Fredda”.

Certe situazioni critiche che tuttora permangono, non possono portare ad una conflittualità di quel tipo e, andranno risolte nel tempo in maniera ragionevole e, se mi è permesso di dire, razionale ed intelligente.

La prospettiva è dunque quella di una ripresa del dialogo, di un riavvicinamento tra le parti, di una leale attuazione, da parte di entrambi, ad esempio, degli accordi di Minsk per la soluzione pacifica del problema ucraino.

In tale quadro le due parti debbono collaborare ed usare le rispettive capacità di difesa e sicurezza, per contrastare le vere origini degli odierni attriti, le vere minacce che incombono sul pacifico sviluppo delle rispettive comunità, dedicando le risorse destinate alla difesa, all’acquisizione di sistemi ed alla realizzazione di strutture adatte al contrasto nei confronti della minaccia terroristica e di quella che ha ormai invaso il mondo cibernetico. Altro che guerra fredda! Ha ragione Renzi! E’ roba superata e oggi improponibile. E’ ora che si capisca che il futuro tra Russia e Stati Occidentali deve essere sviluppato sul piano della collaborazione e del reciproco aiuto contro le vere minacce attuali, con reciproco vantaggio.

In questa prospettiva, in ambito nazionale italiano, è indispensabile rivedere, progressivamente, ma iniziando subito, l’orientamento di impiego delle risorse dedicate alla difesa, e destinarne via, via, una parte significativa al contrasto nei confronti del terrorismo e della minaccia cibernetica, riducendo le spese per il contrasto ad una ipotetica minaccia convenzionale, da guerra fredda, che, come dice il nostro Presidente, è, oggi, “fuori dalla storia”.

On. Gen. Luigi Ramponi

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