19 luglio 2016
Si stanno felicemente concludendo i campionati europei di calcio. Nella finale si affronteranno Portogallo e Francia.
L’Italia ha fatto una figura appena discreta, migliore di quanto non abbiano fatto altre squadre di paesi importanti quali Spagna (da noi battuta) e Inghilterra, eliminate nei gironi iniziali. Tuttavia, gli inglesi sono comunque stati presenti con Galles e Islanda in due quarti di finale.
Ho detto che l’Italia ha fatto una figura appena discreta, considerando sia i risultati delle partite giocate: tre vittorie e due sconfitte, sia considerando il fatto che non è andata al di là di un piazzamento nelle prime otto, fallendo quello nelle prime quattro.
Considerando il “peso” sportivo, politico, culturale dell’Italia e la importante e gloriosa tradizione calcistica nazionale, il piazzamento conseguito, appare, obiettivamente, assai scarso e non all’altezza di tanti davvero brillanti risultati conseguiti nel tempo dalla nostra nazionale.
Appare perlomeno stonata ed esagerata, la grande considerazione con la quale sono stati gratificati giocatori ed allenatore, quasi avessero compiuto una eccezionale impresa sportiva. Si è addirittura parlato di miracolo, quando ci siamo piazzati entro i primi otto e, comunque dopo i primi quattro! Da notare che pressoché tutti i componenti la nazionale hanno contratti annuali milionari , da grandi campioni, mentre l’allenatore è pagato con un con ben cinque milioni.
Nonostante tutta questa eccezionale, riconosciuta e profumatamente pagata professionalità e bravura, non hanno nemmeno raggiunto le semifinali e, tuttavia, sono stati lodati per il loro “impegno” (ci mancherebbe pure che non si fossero impegnati!) e, al loro rientro, sono stati accolti da una folla osannante. Non solo, molti dei così detti esperti commentatori, li hanno additati come esempio da seguire da parte di cittadini e politici per una riscossa dell’Italia in ambito internazionale. Faccio notare che a differenza della nazionale di calcio, in Europa l’Italia è tra le prime quattro e non, tra le prime otto nazioni, per merito di lavoratori, imprenditori, funzionari e politici, assai meno pagati; per cui è meglio che sia la nazionale a ispirarsi al loro esempio.
Pur essendo l’ambiente calcistico, da sempre, per sua natura cangiante e dipendente da molti fattori imprevedibili, pur nelle manifestazioni di legittimo entusiasmo, non molto tempo fa, eravamo più seri e, con meno idolatrie e migliori campioni e allenatori, le squadre nazionali ottenevano risultati di gran lunga migliori e tali da rendere più che legittimi grandi entusiasmi. Oggi: molto più fumo e molto meno arrosto.
On. Gen. Luigi Ramponi