27 luglio 2016
Negli ultimi due anni l’estremismo islamico, spesso ispirato dal DAESH, ha condotto una serie di attacchi terroristici di grande rilevanza, in particolare nei confronti di Francia e Belgio, sotto l’etichetta della vendetta contro i “Crociati”. Pur essendo, tali attacchi, sporadici e diluiti nel tempo, essi hanno sempre ottenuto effetti eclatanti sia in termini di vittime umane, sia in termini di effetto psicologico sulla popolazione occidentale.
Dopo ogni attacco i capi di Governo dei paesi occidentali, hanno sempre dichiarato che i terroristi, con i loro attacchi, non riusciranno mai a sconfiggere, come proclamano, l’Occidente e i suoi cittadini, entrambi portatori di grandi, democratici e liberali principi e modi di vita.
Concordo con tali affermazioni ma ritengo che la ragione dell’insuccesso dei terroristi, sia solo in parte e in maniera indiretta dipendente dal livello di civiltà e democrazia raggiunto dai paesi occidentali, la vera ragione è un’altra.
Come noto il terrorismo è una forma di lotta, adottata da chi non possiede risorse tali da consentirgli di condurre una guerra in termini classici, convenzionali, con forze militari adeguate contro l’avversario. In tal caso si ricorre ad azioni terroristiche molto più economiche. La vera forza del terrorismo, tuttavia, non risiede nelle sue capacità operative, ma sta nella sua componente etico/morale che assicura un formidabile sostegno spirituale ai propri componenti.
La componente etico/morale deriva dalla giustezza della ragione per la quale si combatte e dalla condivisione e consenso da parte delle popolazioni che vivono nell’area dove si sviluppa la lotta. Esempio classico di tale asserto, è rappresentato dalla lotta, condotta sempre in termini terroristici, per l’indipendenza e la liberazione dal colonialismo, dai territori occupati da potenze straniere. Il terrorismo ha vinto, ha trionfato, là dove lottava per una giusta causa condivisa dalla popolazione. In tale tipo di situazione, gli stati colonialisti, anche se portatori di principi ed istituzioni democratiche(a casa loro, però), hanno finito per soccombere ed essere sconfitti.
La vera causa della vittoria per il terrorismo può derivare solo dalla giustezza della propria causa e dal consenso della popolazione. Cose entrambe assenti per gli attuali terroristi islamici, come fu assente per i terroristi delle brigate rosse. La causa non era giusta e il popolo non li appoggiò.
E’ giusto quindi ritenere che l’attuale terrorismo islamico non raggiungerà alcun successo. Questo non deve dare origine ad alcun rilassamento nell’impegno di contrasto, deve anzi costituire incentivo e stimolo per un impegno massimo nella lotta contro le origini di tale minaccia.
Altrettanto determinante per la sconfitta del terrorismo estremista islamico, sarà la chiara percezione presso la comunità islamica internazionale, della mancata condivisione e del mancato sostegno da parte della stessa. In questa direzione deve operare e pronunciarsi con estrema chiarezza la comunità islamica, la cui stragrande maggioranza non sostiene e non condivide i procedimenti adottati e le motivazioni addotte dai terroristi.
On. Gen. Luigi Ramponi