29 novembre 2016
Una delle nuove usanze invalse da qualche tempo, è rappresentata da una sorta di catastrofismo che pervade l’atmosfera, l’ambiente dell’informazione, inventata e sostenuta dai mass media, e originata da due necessità: quella di dire, ad ogni costo, qualcosa di “nuovo” e di “impressionante” e quello di comunicare e diffondere notizie che possano suscitare allarme e , quindi interesse per attrarre l’attenzione degli spettatori, nei confronti degli organi di comunicazione. A volte esistono anche, più o meno nascosti, specie nel campo politico e in quello finanziario, secondi fini, ad uso di gruppi interessati che si propongono di ottenere ritorni a loro favorevoli dalla diffusone di notizie più o meno impressionanti, accolte e diffuse con piacere dagli organi di informazione che vedono in esse, possibilità di captazione di interesse e, quindi possibilità di vendita.
Tra i tanti, numerosissimi, vi è il caso degli annunci, ripetuti in questi giorni, di una prevista “volatilita” dalla quale sarebbe colpito il mondo finanziario e conseguentemente le borse, in occasione della prossima votazione referendaria nazionale. Tale tipo di previsioni, suscitano apprensione e diffondono uno stato di timore presso la massa dei risparmiatori che temono crolli in borsa e grossi danni per i propri risparmi.
In realtà tali pericoli, adombrati ad arte, si verificano assai raramente e, soprattutto hanno durata e effettive conseguenze economiche brevissime (sempre nel caso si verifichino), senza procurare alcun danno effettivo nei confronti della massa dei risparmiatori.
Le notizie relative ad anticipazioni del verificarsi di possibili pericolose oscillazioni di carattere finanziario, quali crolli in borsa ed altro, sono diffuse ad arte per realizzare manovre speculative ad hoc. Basta ricordare i due più recenti episodi di carattere politico che erano stati preceduti da una ampia serie di allarmi diffusi dai soliti esperti e da importanti strutture finanziarie.
In occasione del referendum al quale, poco tempo fa, è stato chiamato ad esprimersi il popolo inglese relativo alla permanenza nella Unione Europea, o, all’uscita dalla stessa,(Brexit), si è diffusa la convinzione che l’uscita avrebbe determinato chissà quali sconquassi nell’ambiente finanziario. Come noto in quel caso la “volatilità” è durata brevissimo tempo e rapidamente tutto si è attestato. Lo stesso dicasi per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti. Nel caso fosse stato eletto Trump, si minacciavano conseguenze disastrose in campo finanziario, Non è successo nulla, anzi la borsa usa si mantiene su ottimi livelli, mentre il dollaro si è rafforzato.
Lo stesso accadrà dopo il 5 dicembre, qualunque sia il risultato. Ci sarà certamente qualche manovra speculativa di breve durata, ma la massa dei cittadini risparmiatori può stare tranquilla e votare serenamente, esprimendo il proprio giudizio, libero da ogni condizionamento suscitato e minacciato ad arte, senza alcuna obiettiva e seria ragione.
On. Gen. Luigi Ramponi